mercoledì 30 maggio 2012

Sprechi alimentari in Italia

Spreco alimentare, dal campo alla tavola  tra i rifiuti nove milioni di tonnellate di viveriIn Italia si spreca molto. I soldi pubblici, l'acqua e anche il cibo. Nel 2010 ogni italiano ha buttato via 27 chilogrammi di alimenti ancora commestibili, 8,8 milioni di tonnellate in tutto, il 10% del totale europeo. Una perdita di 454 euro a famiglia. Questi dati emergono da uno studio inedito sul tema "Spreco del cibo", curato dal Barilla Center 1. I risultati verranno analizzati mercoledì 23 maggio alle 17.00 a Milano in occasione del webinar
internazionale dal titolo "Spreco alimentare: come ridurlo dal campo alla tavola". Il tema sarà l'emergenza alimentare che il pianeta sta affrontando e la riduzione dei consumi come modo di risolverla: quasi un miliardo di persone, infatti, sono ancora sottonutrite, mentre in molti Paesi la quantità di cibo non consumata è altissima.

I numeri dello spreco. Secondo le stime Adoc, mediamente le famiglie italiane buttano il 35% dei prodotti freschi, il 19% del pane e il 16% di frutta e verdura. Il fenomeno però non si limita alle sole famiglie. Se si considera l'intero percorso di produzione di alimenti, dai campi ai supermercati lo spreco sale a 20 milioni di tonnellate. Al giorno, ognuno dei 600 ipermercati della penisola butta 250 chilogrammi cibo, perché vicino alla data di scadenza o per ragioni estetiche. Questo costa al Paese più di dieci miliardi di euro nel settore agricolo, 1,2 miliardi nell'industria alimentare e 1,5 miliardi nella distribuzione. Per un totale di quasi 12,7 miliardi di euro l'anno.

Il ruolo della crisi.
Una perdita che negli ultimi tempi risulta più contenuta in conseguenza della crisi, che ha modificato le abitudini delle famiglie. Tre italiani su quattro prestano maggiore attenzione alla spesa rispetto al passato per risparmiare di più, con una conseguente riduzione degli sprechi del 57%. Secondo un'indagine di Coldiretti-SGW relativa al 2011, oltre a una spesa più oculata, le altre azioni messe in pratica per ridurre gli sprechi sono diminuire le quantità acquistate (31%), utilizzare gli avanzi nei propri pasti (24%), fare più attenzione alle date di scadenza (18%).

I relatori. Al seminario online, che potrà essere seguito in streaming sul sito www.barillacfn.com 2, parteciperanno Andrea Segre, presidente di Last Minute Market e preside della Facoltà di Agraria dell'Università di Bologna, Jean Schwab, capo del National Food Recovery Initiative dell'Agenzia per la Protezione dell'Ambiente (EPA) degli Stati Uniti d'America, e Tristram Stuart, scrittore e attivista inglese. Stuart è uno dei sostenitori della filosofia freegan, uno stile di vita anticonsumista per combattere gli sprechi limitando il consumo di risorse. Nel 2009 e nel 2011 ha organizzato la campagna www.feeding5k.org 3, con la quale è stato possibile offrire a 5.000 persone un pranzo gratuito usando solo alimenti che altrimenti sarebbero andati sprecati. Nel suo libro Sprechi. Il cibo che buttiamo, che distruggiamo, che potremmo utilizzare, Stuart ha mostrato che i Paesi occidentali sprecano fino a metà del loro cibo e che affrontare questo problema è uno dei modi più semplici per ridurre la pressione sull'ambiente e sull'offerta globale alimentare.
Fonte:www.repubblica.it

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